Il Decreto legislativo 49/2014 nasce dal recepimento della direttiva europea 2012/19/EU e, al fine di tutelare l’ambiente e la salute umana, definisce le misure e le procedure necessarie per il miglioramento, la prevenzione e la riduzione degli impatti negativi derivanti dalla produzione delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche e dei relativi rifiuti, sia domestici che professionali.
Al Decreto sono correlati Decreti Ministeriali, che ne definiscono gli aspetti attuativi. Riportiamo quelli più significativi per i Produttori di AEE professionali:
La normativa oggi stabilisce che il Produttore di AEE professionali organizzi e finanzi la gestione dei RAEE qualora l’utente finale ne faccia richiesta, avendo deciso di disfarsene.
La Responsabilità del Produttore per il fine vita delle apparecchiature professionali va così distinta:
Per quanto di competenza, i Produttori organizzano e gestiscono sistemi di raccolta differenziata dei RAEE professionali, sostenendo i relativi costi, secondo il principio di Responsabilità estesa del Produttore (EPR).
Il Produttore di AEE può scegliere se aderire a un sistema collettivo o istituire un sistema individuale.
La legge prevede infatti che le aziende possano scegliere di realizzare un cosiddetto “sistema individuale”: questo significa che ciascun produttore si organizza per fornire una serie di garanzie, tra cui essere in grado di raccogliere i RAEE in modo autonomo. Da un punto di vista pratico, il Produttore deve stilare un piano preciso di raccolta di questi RAEE su tutto il territorio nazionale e ottenere l’approvazione del Ministero dell’Ambiente, che valuta se quanto deciso dal produttore sia valido o meno.
I sistemi collettivi invece sono già organizzati proprio per dare risposte concrete alle imprese che devono soddisfare questo obbligo: hanno un piano preciso di raccolta, hanno le dovute convenzioni, certificazioni, autorizzazioni e approvazioni e sono presenti in modo capillare in tutta Italia. Non solo: gestendo il ritiro dei RAEE per un grande numero di produttori, i sistemi collettivi di dimensioni maggiori riescono ad applicare economie di scala che rendono il processo vantaggioso anche dal punto di vista economico.
Di fondamentale importanza è anche la reputazione sul mercato della realtà cui si decide di affidarsi, in quanto la responsabilità di una cattiva gestione dei rifiuti ricade sempre anche sull’azienda che li ha prodotti e sui loro amministratori.
Il Decreto Legislativo 49/2014 ha introdotto, dal 15 agosto 2018, un ambito di applicazione più esteso (Open Scope), che amplia significativamente le categorie di prodotti elettrici ed elettronici soggetti alla normativa.
Prima dell’agosto 2018, l’ambito di applicazione era considerato “chiuso”, ovvero limitato a specifiche categorie, espressamente indicate dalla normativa.
Con l’open scope, ogni apparecchiatura elettrica ed elettronica, corrispondente alla definizione riportata nel decreto, è da considerarsi soggetta alla normativa, salvo specifica esclusione.
L’ambito di applicazione aperto introduce anche una nuova classificazione delle apparecchiature, non secondo cui i prodotti sono identificati non più sulla base di criteri merceologici, ma dimensionali.
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